Dai dati di letteratura il tumore al seno risulta essere la neoplasia più frequente in assoluto nella popolazione femminile, che colpisce una donna su otto nell’arco della vita.
Il trend d’incidenza tra il 2003 e il 2017 appare in leggero aumento (+0,9% per anno), in particolare nella fascia d’età tra 45 e 49 anni, che potrebbe essere causato dall’ampliamento dello screening mammografico in alcune Regioni italiane che ha coinvolto suddetta fascia d’età oltre a quella dai 50 ai 69 anni, per la quale è storicamente attivo lo screening (cioè esami condotti a tappeto su una fascia più o meno ampia della popolazione allo scopo di individuare preventivamente una malattia). Anche nella fascia d’età 30-44 anni l’incidenza aumenta dello 0,6% per anno.
Per costruirsi una sana abitudine alla prevenzione, tenuto conto che il primo fattore di rischio è l’età, occorre iniziare da giovani, quando sembra di non averne bisogno. Le società scientifiche (tra cui la Fondazione Veronesi) consigliano, in assenza di fattori di rischio specifici (come storia familiare, densità del tessuto mammario, mutazioni genetiche) di sottoporsi alla prima visita senologica ed ecografia mammaria all’età di 30 anni (per fotografare con un accertamento strumentale la situazione delle mammelle) e alla prima mammografia bilaterale all’età di 40 anni ogni uno o due anni, a seconda del consiglio del medico. Con questi esami la donna si reca dal medico di famiglia o senologo per leggere insieme il referto e valutare se proseguire con ulteriori accertamenti senologici quale visita clinica o altro.
COSA SAPPIAMO
SU QUESTO ARGOMENTO?
Sappiamo che il cancro della mammella nella maggior parte dei casi è lento, impiega anni a percorrere le tappe che lo portano dall’iper- plasia atipica, cioè una crescita in eccesso e anomala delle cellule, al cancro conclamato e palpabile.
Sappiamo che esistono efficaci strumenti di prevenzione: gli stili di vita corretti, quali l’alimentazione equilibrata ricca di fibre vegetali e povera di grassi animali, il combattere la sedentarietà con una regolare attività fisica, l’abolizione del fumo, contenere l’assunzione di alcool e sostanze d’abuso, evitare contatto con sostanze inquinanti. Sappiamo che noi stesse possiamo rilevare eventuali segnali di cambiamento effettuando l’autopalpazione del seno con regolarità ad esempio facendo la doccia o spalmando la crema per il corpo. Sappiamo che ci sono gli strumenti per intercettare il suo percorso, riconoscere le prima avvisaglie e interferire con la storia naturale della malattia invertendo sul suo tragitto, grazie all’impie- go di test quali la mammografia e l’ecografia mammaria, la sorveglianza periodica (visite senologiche e/o accertamenti strumentali) scandita da intervalli validati da evidenze scientifiche.
PERCHÉ L’AIDM HA ELABORATO
UN PROGETTO PILOTA PER LA PREVENZIONE
DEL TUMORE MAMMARIO
NELLE GIOVANI DONNE?
all’Associazione Italiana Donne Medico (AIDM) sezione di Alessandria, il progetto “Prendiamoci di Petto”, rivolto alla popolazione femminile giovanile, non ancora inserita nei programmi istituzionali di screening mammografico (che inizia a 45 anni). Il cancro della mammella, infatti, è oggi la prima causa di morte per le donne italiane, se ne verificano ogni anno 45.000 nuovi casi.
Il progetto pilota prevede una campagna di informazione e di sensibilizzazione della popolazione femminile, in particolare quella d’età inferiore ai 44 anni non ancora raggiunta dal programma di screening istituzionale che inizia a 45 anni, sul rischio di sviluppare un tumore alla mammella, sulle possibilità di prevenzione e sugli accertamenti diagnostici più idonei per una diagnosi precoce.
La modalità di realizzazione, grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e fino ad esaurimento dei finanziamenti destinati al progetto, consiste nell’offrire gratuitamente alle donne residenti nel comune di Alessandria e sobborghi, una mammografia a chi è nata nel 1981; una ecografia mammaria a chi è nata nel 1991.
Gli accertamenti sono effettuati dallo Studio Alliance Cento Cannoni, in zona D3 Alessandria, che collabora al progetto mettendo a disposizione spazi, attrezzature radiologiche adeguate, professionisti esperti, call center con la possibilità di prenotare, al numero 0131241900, nell’ora e giorno più consoni alle esigenze di ciascuna donna.
L’obiettivo del progetto è soprattutto quello di informare l’opinione pubblica, in particolare le giovani donne sul rischio di manifestare un tumore al seno e favorire una diagnosi precoce specie in quelle donne che presentano fattori di rischio maggiori (spesso misconosciuti). L’identificazione di forme meno avanzate di cancro del seno consente di poter intervenire con terapie meno invasive, ridurre la mortalità, la morbilità e i costi socio-sanitari, con un deciso impatto sulla qualità di vita. La campagna si spera possa contribuire ad accrescere comunque la sensibilità alla prevenzione ed a prendersi cura della propria salute, anche per quelle donne che ancora non hanno aderito allo screening istituzionale dell’ASLAL “Prevenzione Serena” perché trovino le giuste motivazioni per sottoporsi agli accertamenti preventivi spesso salvavita.
Prendiamoci di Petto
Progetto pilota a cura di AIDM Associazione Italiana Donne Medico